Appendice
Il ruolo e l’operato del Sac.
Antonino Schilirò come amministratore
Viene
riportata di seguito, la delibera del Consiglio comunale di Maletto,
in data 9/2/1915, ove il Sac. Antonino Schilirò, nella sua qualità
di consigliere comunale della neo costituita maggioranza effettua un
intervento in merito alla approvazione del bilancio dello esercizio
1915. In tale intervento, lo Schilirò dimostra anche una capacità e
lucidità verso i problemi finanziari e amministrativi del Comune,
che rivelano un’ulteriore aspetto della sua personalità, cioè
l’equilibrio e la serietà con cui svolse i suoi incarichi
politici. Infatti in quella occasione, ma anche in altre analoghe,
esponendo il suo pensiero in merito al pareggio del bilancio indicava
una strada che era impopolare, dato il momento storico che
attraversava Maletto. Cioè quella dell’inasprimento della tasse,
tuttavia necessaria per dare certezza al bilancio comunale e quindi
un migliore avvenire ai cittadini malettesi, abbandonando
atteggiamenti demagogici ed artificiosi pareggi che avrebbero
perpetrato ed aggravato pregresse situazioni di precarietà del
bilancio stesso. Una analisi che è di straordinaria attualità nel
contesto in cui si trovano le presenti pubbliche amministrazioni,
statale e locali, che si trovano ad affrontare situazioni analoghe a
quella del 1915 a Maletto.
Il
nuovo consiglio comunale di Maletto era stato eletto il 5/7/1914,
dopo la gestione del Commissario prefettizio Rag. Vittorio Micale.
In consiglieri eletti,
insediatisi nella seduta del 19/7/1914, con i componenti la nuova
Giunta, nominata nella stessa seduta, erano :
-
- Calì
Giuseppe, che aveva riportato il maggior numero di voti -
Sindaco ;
-
- Schilirò Sac.
Antonino - Assessore titolare ;
-
- Saitta
Vincenzo - Assessore titolare ;
-
- Parrinello
Antonino - Assessore titolare;
-
- Parrinello
Giuseppe - Assessore titolare ;
-
- Giuffrida
Giuseppe - Assessore supplente ;
-
- Moraci
Salvatore - Assessore supplente ;
-
- Grupposo
Vincenzo - Consigliere ;
-
- Morici
Giuseppe - Consigliere ;
-
- Schilirò
Salvatore - Consigliere ;
-
- Putrino
Giuseppe - Consigliere ;
-
- Tirendi
Nunzio
- Consigliere ;
-
- Capizzi
Francesco - Consigliere ;
-
- Putrino
Erasmo
- Consigliere ;
-
- Russo
Giuseppe
- Consigliere ;
-
- Venia
Avv.
Serafino - Consigliere ;
-
- Petrina
Avv.
Gaetano - Consigliere ;
-
- Bonina
Filippo
- Consigliere ;
-
- Bonaccorsi
Natale - Consigliere ;
-
- Schilirò
Antonino - Consigliere.
DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.431 DEL 9.2.1915.
OGGETTO :
Conferma in seconda lettura del bilancio 1915.
L’anno
millenovecentoquindici, addì nove del mese di febbraio alle ore 10,
nella solita sala delle adunanze, previe le formalità prescritte
dall’art.120 della legge comunale e provinciale in vigore. Si è
riunito oggi il Consiglio comunale in seduta straordinaria ed in 1
a
convocazione sotto la Presidenza del Sig. Giuseppe Calì, Sindaco e
nelle persone dei Sigg.ri Consiglieri : 2)- Saitta Vincenzo, 3)-
Parrinello Antonino, 4)- Schilirò Sac. Antonino, 5)- Capizzi
Francesco, 6)- Parrinello Giuseppe ; 7)- Morici Giuseppe, 8)-
Moraci Salvatore, 9)- Petrina Avv. Gaetano, 10)- Bonina Filippo, 11)-
Putrino Erasmo, coll’assistenza dell’infrascritto segretario
assunto il Sig. Moraci Salvatore per la mancanza del titolare. Il
Presidente riconosciuto legale il numero degl’intervenuti in 1°
convocazione dichiara aperta la seduta esponendo per la deliberazione
l’oggetto seguente : “Conferma in 2° lettura del bilancio
1915”.
Il
Presidente espone al Consiglio di confermare in seconda lettura le
spese facoltative già deliberate in sede di bilancio nella tornata
del tre gennaio u.s., tenuto conto che fu autorizzato questo
Consiglio ad abbreviare nel limite di giorni cinque il termine di
legge per procedere a tale conferma, giusta Decreto Prefettizio 4
gennaio 1915, n.21272. A questo punto chiede la parola il Consigliere
Sac. Schilirò Antonino il quale desidera che sia inserito in verbale
un foglio che presenta, e che è del tenore seguente :
“Signori
del Consiglio” “Riassumo i termini del recente dibattito,
svoltosi nel Consiglio Comunale in occasione del bilancio 1915, e mi
propongo di dimostrarne le cause ed i rimedi. Il dibattito si è
svolto nei termini seguenti : La Giunta Municipale, aiutata da
un nuovo impiegato, Reggente della Segreteria, formò il progetto del
bilancio 1915. In tale progetto si abbandonò il triste sistema,
seguito da decenni e decenni nel Comune di Maletto, di ottenere il
pareggio del bilancio mediante avanzi di amministrazione che sono di
natura incerta e precaria. E si propose di stabilire un attivo reale
e duraturo, che facesse fronte al passivo strettamente necessario ed
obbligatorio destinato all’esecuzione dei pubblici servizi. Era
forse una delle prime volte che a Maletto veniva a formarsi un savio
progetto di bilancio, che segnasse un inizio di vita nuova e un
argine al sistema dei disavanzi e dell’accumulazione dei debiti. E
quanti ce ne fossero stati amministratori o cittadini amanti del
pubblico bene dovevano applaudire. Ma questo nuovo e benefico sistema
giungeva nel momento in cui il Comune di Maletto aveva circa L.
40.000 di debiti a pagare, e nel momento in cui le tasse locali sono
sperimentate nel limite più alto. E poiché il passaggio da uno
stato di squilibrio finanziario ad uno stato di equilibrio non può
ottenersi se non mediante straordinari sacrifizi, perciò la Giunta
dovette proporre al Consiglio L. 5.000 di tassa focatica (tassa
sulla famiglia, n.d.r.) e L. 2.000 di arretri di fondiaria a
riscuotere per formare così il pareggio del bilancio.
E
ciò nonostante il falcidiamento al massimo di qualsiasi spesa per
opere pubbliche e per manutenzione di strade, delle quali tanto
grande sarebbe il bisogno per il paese, per quanto ugualmente
impotente è la finanza comunale, almeno per il momento, per farvi
fronte. Si noti che tutte queste necessità di elevate imposte, e di
radiamento di spese per le opere pubbliche, non sono che la
conseguenza dei sistemi adoperati dalle passate amministrazioni dal
1886 al 1914.
Ebbene mentre la presente
amministrazione Comunale si sforzava di liquidare il triste passato,
dei cattivi sistemi finanziari, delle precedenti amministrazioni, in
questo stesso momento è sorta l’opposizione consiliare, la quale
ha mostrato di assumere la difesa del popolo, e ha opposto ostacolo
alla formazione del pareggio del bilancio. Tale ostacolo riguarda i
necessari contributi della popolazione, per evitare di tornare ai
sistemi dei pareggi di carta, mediante la previsione di migliaia e
migliaia di lire, per crediti a riscuotere, sotto il titolo di avanzo
di amministrazione. Volere fare il paladino del pubblico, specie del
pubblico grosso, nell’occasione in cui si delibera l’approvazione
delle tasse, è un mestiere assai facile e comodo, specie in un paese
che non ha territorio, non ha patrimonio e si dibatte infra l’odierna
e quasi perpetua miseria. Ma l’abilità dell’amministratore
coscienzioso non sta nel gridare che il popolo soffre e non può
sopportare i tributi, ma dovrebbe invece essere rivolta nel
dimostrare quali spese del passivo del bilancio siano superflue od
eccessive, per ottenere colla soppressione, o limitazione, di esse,
la soppressione, o la limitazione, delle tasse previste all’attivo.
L’opposizione consiliare non ha censurato alcuna previsione del
passivo del bilancio, anzi pare che abbia plaudito ai criteri seguiti
dalla Ragioneria. Ma all’articolo tasse, la opposizione ha opposto
il suo veto dicendo che preferisce pareggiare il bilancio con L.
3692,62 di crediti a riscuotere, anziché applicare un ruolo focatico
di L. 5.000 e un ruolo di rivalsa fondiaria di circa L. 1.892,62.
Posta la quistione in questi termini l’amministrazione si trova di
fatto di fronte a questo inevitabile dilemma : – se vota la
proposta della minoranza rovina la finanza del Comune, disordina i
servizi pubblici, perpetua il sistema della creazione dei debiti e
dei disavanzi di amministrazione, e lascia perdurare la vita fittizia
di un’amministrazione senza fondi, senza mezzi e senza vitalità. –
Se si oppone alla proposta della minoranza, il pubblico grosso potrà
gridare alla gravosità dei balzelli, non essendo in grado di
rendersi giusto conto delle necessità della presente situazione
finanziaria del Comune. E per dare un cenno alle ristrettezze in cui
si dibatte il Comune, e ai disavanzi accumulatisi, basta citare come,
nel 1914, il Regio Commissario che amministrava il Comune, pure
essendo maestro di capacità e di competenza, credette adottare
anch’egli un criterio di opportunità, e per ottenere il pareggio
del bilancio ricorse allo stanziamento, all’attivo, di L. 13.410,47
di avanzo di amministrazione, della quale somma non si riscosse
neanco un centesimo durante tutto l’esercizio 1914. E se si
guardano i bilanci del quinquennio dal 1909 al 1913, si trovano
stanziati oltre L. 20.000 di crediti a riscuotere, dei quali mai
nulla si è riscosso. Motivo per cui il Comune è andato ogni anno
accumulando debiti sopra debiti, per estinguere i quali oggi si deve
contrarre un mutuo di circa L. 40.000 per coprire i dissesti del
passato. E dopo di una tale, triste e penosa eredità, di passività
e di debiti, ora si cerca di aprire un nuovo periodo di bilanci
pareggiati con L.3.692.62 di crediti da riscuotere, i quali, per la
loro natura litigiosa, non si sa se e quando, potranno riscuotersi, e
in ogni caso, dovrebbero essere destinati a pagare tutti gli stipendi
e salari arretrati, che provengono dall’esercizio 1914, e che non
fanno neanco parte del progettato mutuo di L. 40.000 per estinzione
di passività fluttuanti”.
Dopo
ciò, siccome i provvedimenti del Consiglio in sede di bilancio,
debbono essere oggetto di esame da parte della Giunta Provinciale
Amministrativa, è di parere di attendere dalla prelodata autorità
la risoluzione del grave e complicato problema, e invita il Consiglio
a soprassedere, nella presente adunanza, dal deliberare altre
modifiche del bilancio, limitandosi soltanto a votare la conferma
delle spese facoltative, in seconda lettura.
Il
Consigliere Avv.to Gaetano Petrina, chiesta ed ottenuta la parola,
dichiara d’insistere nella precedente sua mozione tendente a
limitare la tassa focatico a L.3.200, e non a L.7.000, per come aveva
proposto la Giunta, e a formare il pareggio del bilancio con i
crediti da esigere, che sono di pronta e facile riscossione. Fa
osservare al Consiglio che la deliberazione già presa, tendente a
ridurre la tassa focatica non può essere oggi modificata anche
perché la miseria che regna nel paese non permette aumento di tassa
alcuna. In ordine poi al lamentato cattivo sistema di formare il
pareggio dei bilanci coi crediti a riscuotere, fa osservare che, per
potersi procedere alla formazione del bilancio 1915, occorre la
chiusura dell’esercizio finanziario 1914, ciò che finora non si è
fatto, per stabilire l’avanzo o il disavanzo d’amministrazione.
Fa osservare altresì che i crediti a riscuotersi devono
necessariamente iscriversi in bilancio, e così non è necessario
elevare la tassa focatico a L.5.000, e non è necessario riscuotere
in quest’anno, la fondiaria arretrata dei possessori del bosco, i
quali in questo stesso anno, testé scorso, sono stati smunti a
sangue per pagare le spese demaniali. Conseguentemente non è il caso
di costringere, in questi momenti, la popolazione di Maletto, a
pagare L.5.000 il focatico, e la fondiaria arretrata, ma aiutarla,
invece, a sopperire ai bisogni della vita, la quale si agita nella
più squallida miseria. Pertanto dichiara di non assumere alcuna
responsabilità sulle proposte fatte dalla Giunta e dal Consiglio, e
fa voti all’On.le Giunta Prov.le Amm.va, di volere esaminare, e
considerare, che, per quest’anno di miseria generale, non può
sopportarsi un ruolo focatico superiore a L.3.200, e non può imporsi
alcuna nuova tassa salvo a vedere negli anni successivi, se le
condizioni economiche della popolazione saranno mutate, se sarà il
caso di adottare altri provvedimenti. Dichiara quindi di astenersi
dal votare la mozione sospensiva del Consigliere Sac. Schilirò. Il
Consigliere Sig. Filippo Bonina si associa alle considerazioni svolte
dal Consigliere Petrina. Il Consigliere Sig. Giuseppe Parrinello
dichiara di proporre al Sindaco, e al Consiglio, di rivolgere istanza
al Governo del Re, per ottenere dallo Stato un concorso di L.
3.692,62, destinata a farci ottenere un pareggio reale del nostro
bilancio, e ciò ai sensi della legge sul mezzogiorno, e così si
eviterebbe di ricorrere alle solite partite fradice di crediti a
riscuotere decantate dal Consigliere Petrina. Ricorda che
l’esperimento fatto dal Regio Commissario nel 1914, di stanziare
L.14.000 di crediti a riscuotere per formare il pareggio del
bilancio, diede per risultato che non se ne riscosse alcuna parte.
Nel
caso poi che fossero veramente di facile e pronta riscossione, il
credito della cartella dell’ex esattore Cannata, o qualche altro
credito, il ricavato di essi, quando si avvererà, si potrà
destinare per la quota dovuta dal Comune per costruire la via di
accesso alla stazione ferroviaria, e così si darebbe lavoro agli
operai del paese, e si farà un’opera di tanta importanza. Il
Consigliere Bonina dichiara che l’attuale amministrazione non è
tutta nuova, ma parecchi membri di essa sono stati in funzioni nella
amministrazioni precedenti, e hanno quindi partecipato alla
formazione dei lamentati disavanzi di amministrazione. Desidera anzi
che la Presidenza voglia comunicare i nomi dei Consiglieri attuali
che hanno fatto parte delle precedenti amministrazioni. Il Presidente
riassumendo i diversi ordini del giorno, dichiara che per primo si
deve votare la conferma in seconda lettura delle spese facoltative
del bilancio 1915.
Procedutosi
a votazione palese, con tutte le formalità di legge, e con
l’assistenza degli scrutatori 1. Saitta Vincenzo, 2. Parrinello
Antonino, 3. Schilirò Sac. Antonino, si ottiene il risultato
seguente : Votanti n.11 - Voti favorevoli alla conferma delle
spese facoltative del bilancio 1915, n.11 - ossia l’unanimità. Il
Presidente ha proclamato e riconosciuto l’esito della superiore
votazione. Quanto alle altre proposte relative alla formazione del
pareggio del bilancio, dichiara, il Presidente, di accettare la
proposta del Consigliere Giuseppe Parrinello, ed è d’accordo di
chiedere al Governo del Re un soccorso di L. 3.692,62 per pareggiare
il bilancio, eliminando il pareggio coi crediti da riscuotere. I
Consiglieri Petrina e Bonina si associano alla proposta del Sig.
Giuseppe Parrinello e del Presidente. I Consiglieri Schilirò Sac.
Antonino, Moraci Giuseppe, Putrido Erasmo e Parrinello Antonino
dichiarano di astenersi dall’accettare la proposta del Consigliere
Giuseppe Parrinello.
In 2° luogo
[OMISSIS,
delibera n.432 concessione di spazi ed aree pubbliche]
Del che si è
redatto il presente verbale che viene letto e confermato dalla Giunta
Municipale nella seduta del 20 febbraio 1915 e si sottoscrive come
infra.
IL
PRESIDENTE IL CONS.ANZIANO IL SEG.RIO ASSUNTO
f.to G.
Calì f.to Ant. Schilirò f.to S.
Moraci
Gli appunti di memoria
Riportiamo
di seguito la trascrizione di alcune tra le pagine più toccanti del
diario del sac. Antonino Schilirò, riguardanti i momenti del
bombardamento subito da Maletto il 7 agosto 1943, durante la Seconda
Guerra Mondiale. Nel diario, che chiama modestamente
Appunti di memoria
, egli alterna notizie sulla
parrocchia e la comunità, a fatti personali e riguardanti parenti e
amici.
1943
Luglio
10 L’Inghilterra e gli
Stati Uniti atttaccando la Sicilia e, a sud-est, vi sbarcano le prime
truppe.
Agosto
7 Lanciano, verso le ore 11,
bombe anche su Maletto e rovinano circa 20 case. Nei giorni
successivi, – 9.10.11 –, a varie riprese, aprono un discreto
bombardamento, che costringe il popolo a sfollare e andar per le
campagne. Il paese resta deserto, e ciò dà l’agio ai tedeschi di
scassinare porte e rubare : danni enormi. Io, con la mia
famiglia e altri, che non avevano potuto sfollare – in tutto 36
persone – ci rifugiano, per 4 giorni, nel pianterreno della mia
casa, confidando nella protezione della V.Ss. e del Ss. Cuore di
Gesù.
Alle 2.30 s’inizia un bombardamento infernale, che dura
così fino alle 4. Quindi si fa più mite fino alle 7. Alle 15.30
arrivano 70 paracadutisti, che occupano il pane. Io, l’unica
autorità – la religiosa – presente, esco a incontrarli.
I
danni sono molti e gravi. La V. Ss. e il Cuore di Gesù tutelò
visibilmente noi e tutta la casa, che fu attorniata la bombe sua non
fu toccata.
13 Alle 9 vengono le Autorità
Anglo-Americane, e incominciano ad affluire i soldati.
17 Alle ore 22 gli Anglo-
Americani completano – con Messina – l’occupazione della
Sicilia, per la quale così finisce la guerra.
19 Alle 13 muore la cugina
Agnese Riccitiello, sposata a Tirendi Giuseppe.
Era nata il 12
Marzo 1907 e aveva sposato il 24 agosto 1932.
21 È il mio 59° compleanno.
Indice dei nomi
B
Bonaccorsi Natale 1
Bonina Filippo 1
C
Calì Giuseppe, sindaco 1
Capizzi Francesco 1
G
Giuffrida Giuseppe 1
Grupposo Vincenzo 1
M
Micale Vittorio, commissario
prefettizio 1
Moraci Salvatore 1
Morici Giuseppe 1
P
Parrinello Antonino 1
Parrinello Giuseppe 1
Petrina Gaetano, avv. 1
Putrino Erasimo 1
Putrino Giuseppe 1
R
Russo Giuseppe 1
S
Saitta Vincenzo 1
Schilirò Antonino 1
T
Tirendi Nunzio 1
V
Venia Serafino, avv. 1
Indice
Appendice 1
Il ruolo e l’operato del Sac. Antonino Schilirò come
amministratore 1
DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.431 DEL 9.2.1915. 2
Gli appunti di memoria 5
Indice 6
***
Realizzato
con il contributo del Comune di Maletto e della Banca Popolare di
Bronte.
Si ringrazia
la Scuola Elementare di Maletto e la Famiglia Schilirò per la
collaborazione.
Associazione
Prometeo Maletto, via S. Antonio 2a, Maletto (CT).