Richiesta Autorizzazioni attività bar/ristoranti in circoli
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Tutte le associazioni ed i circoli aventi finalità culturali,
ricreative e sportive hanno la facoltà di effettuare nella propria sede
sociale la somministrazione di alimenti e bevande ai propri soci in bar
interni.
La
modalità per l'apertura del bar ed il trattamento fiscale di tale
attività è regolato dal DPR n° 235 del 4 aprile 2001 e varia molto a
seconda che la struttura associativa che la effettua aderisca o meno ad
una associazione la cui finalità assistenziale è riconosciuta dal
Ministero dell'Interno a mezzo di apposito decreto.Nel primo caso
infatti l'autorizzazione alla somministrazione è un atto dovuto 'nel
senso che non può essere rifiutato dal comune purché siano attuate le
indicazioni di cui all'art. 2 del DPR citato (indicate nel proseguo
dell'articolo) e tale attività se esercitata direttamente dal circolo è
considerata non commerciale' dal fisco e pertanto non soggetta a
particolari adempimenti né a pagare tasse sugli introiti da questi
pervenuti .
Nel secondo caso (art. 3 del DPR citato)
l'autorizzazione è subordinata al c.d. piano comunale per il commercio,
al nulla-osta della relativa commissione, all'iscrizione al REC
preposto ecc..
Prendendo in considerazione solo le associazioni
e i circoli aderenti ad associazione nazionale 'riconosciuta' che
intendono ottenere dal Comune l'autorizzazione per poter somministrare
ai propri soci alimenti e bevande essi debbono inoltrare al Sindaco del
proprio comune una 'denuncia di inizio di attività (bollata in marca da
bollo da € 10,33) ai sensi dell'art. 19 della legge 7/8/1990 n° 241.
Nella
suddetta denuncia, che non è che una lettera, il Presidente del
sodalizio, nella sua qualità di legale rappresentante, dichiara:
- l'ente nazionale con finalità assistenziale al quale aderisce (ACLI ' ARCI ' ENDAS ' ASCI ecc e dal 2004 anche FIB);
- il tipo di attività di somministrazione (bar, ristorante ecc.);
- l'ubicazione (indirizzo) e la superficie dei locali adibiti alla somministrazione;
- che
l'associazione è regolata da uno statuto in linea con le indicazioni
previste dall'art.111 comma 3, 4 bis e 4 quinques del Testo Unico delle
imposte sui redditi (ossia democrazia interna, destinazione alle
finalità istituzionali di eventuali utili o avanzi di gestione, divieto
di distribuire fra i soci tali utili, fondi, obbligo di devolvere il
patrimonio ad altra associazione similare in caso di scioglimento ecc.);
- che
il locale ove è esercitata la somministrazione è conforme alle norme e
prescrizioni in materia edilizia, igenico-sanitaria e ai criteri di
sicurezza richiesti dalla normativa vigente.
Alla denuncia va allegata una marca da bollo da € 10,33, copia semplice
dell'atto costitutivo e dello statuto e, in autocertificazione,
residenza, stato di famiglia, carichi pendenti e antimafia del
Presidente del sodalizio.
Il
circolo può iniziare la propria attività dal momento della denuncia; il
sindaco ha invece sessanta giorni di tempo per verificare la veridicità
della dichiarazione pervenutagli altrimenti l'autorizzazione si intende
concessa (silenzio assenzo).
Il circolo a sua volta deve tenere
nella propria sede (ed eventualmente mandarne copia al Comune) a
disposizione delle autorità competenti:
- copia atto costitutivo e statuto;
- elenco soci;
- certificato di affiliazione (e relativi nulla-osta) alla associazione nazionale riconosciuta;
- autorizzazione igienico sanitaria dei locali
- pianta planimetrica dei locali con l'indicazione dell'utilizzo (bar, segreteria ecc.).
- fotocopia del certificato di attribuzione del numero di codice fiscale dell'associazione;
- certificato penale del Presidente;
- piano
di autocontrollo igienicità e sicurezza alimenti e bevande (HCCP) ed
indicazione del responsabile (presidente, preposto, segretario).
Vanno
infine tenuto presente che le cessioni di beni e servizi va resa
esclusivamente a soci (eccezione alla regola solo in occasione di gare,
tornei ecc. nei quali sono ammessi ai servizi anche i partecipanti) del
circolo o dell'associazione nazionale alla quale il Circolo è affiliato
(principio della circolarità dei soci); che il Circolo deve avere
almeno 100 iscritti e che la sala bar non deve dare sulla pubblica via
o piazza.