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Maletto e i moti del 1848

 

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L’anno 1848 vide la Sicilia, ancora una volta, togliersi di dosso l’oppressione borbonica, in uno slancio di libertà e di indipendenza, e ciò venne a scuotere lo svolgersi misero della vita a Maletto.
L'insurrezione ha inizio a Palermo nel gennaio 1848 e molto presto si allarga in tutta l'isola; i borbonici vengono cacciati dalla Sicilia.
Viene eletto un nuovo Parlamento siciliano, il quale il 12 aprile dichiara decaduto Ferdinando II e la dinastia borbonica. Seguono in tutto il territorio siciliano tumulti e disordini, con incendi di municipi, distruzione di archivi pubblici ed occupazione di terre demaniali.
 A Maletto viene abolito il Consiglio Decurionale e, decaduto il Sindaco Avv. Biagio Palermo, viene eletto il Presidente del Municipio nella personale del liberale Nunzio Mauro. Il popolo contadino, a cui nella sostanza interessa un miglioramento delle proprie condizioni, occupa i terreni che ancora dovranno assegnarsi, cioè i terreni degli eredi Spatafora, fa abolire l'odiata tassa sul macinato seguendo l'esempio più importante dei brontesi, i quali il 23 aprile si erano sollevati contro la Ducea Nelson occupando il boschetto e vaste zone del latifondo.
 Sembra che sia sorta una nuova era di libertà e di apparente maggiore benessere. Però il 7 settembre il generale borbonico Filangeri riconquista Messina compiendovi stragi e per fermare l'avanzata su Catania, viene organizzata una resistenza a Taormina con la partecipazione di molti volontari dell'interno fra cui alcuni brontesi e malettesi. Segue un armistizio fino alla primavera del 1849. Il 2 aprile di tale anno, cade Taormina, il 6 il generale Vito Nunziante conquista Catania mettendola a ferro e fuoco e poi prosegue la sua marcia vittoriosa su per i paesi etnei, passando anche da Bronte e da Maletto e restaurando ovunque le vecchie amministrazioni. Il 15 maggio cade Palermo e finisce, dopo 17 mesi, la rivoluzione siciliana.
    Anche a Maletto viene ripristinata l'amministrazione borbonica, tornando ad insediarsi il Decurionato e il Sindaco Avv. Biagio Palermo. Il liberale Nunzio Mauro, artefice e guida del movimento rivoluzionario a Maletto, che lo ha visto per circa un anno alla sua guida, viene allontanato e subisce le conseguenze del suo agire. I borbonici di Maletto, il Decurionato, il clero, i possidenti che erano stati contro la rivoluzione e anche qualche rivoluzionario che vedendo i fatti aveva cambiato bandiera all'ultimo momento, in una solenne assemblea del 10 giugno 1849 giurano fedeltà e sottomissione al Re Ferdinando II°, biasimando i fatti del '48, dichiarando "forsennata ed unicamente suggerita dallo spirito di follia" l'epoca rivoluzionaria e ringraziando Dio per lo scampato pericolo.
 
  Il 18/7/1848 l’Avv. Biagio Palermo firma l’ultimo atto di stato civile (nascita) come Sindaco.
  Il 19/7/1848 Nunzio Mauro firma il primo atto di stato civile (morte) come Presidente del Magistrato Municipale o Presidente del Municipio.
  Dal 1/1/1849 gli atti di stato civile sono firmati da Giuseppe Leanza quale Giurato funzionante da Presidente.
  Secondo il verbale apposto nei registri di stato civile, il ripristino dello stato borbonico avvenne l’11/4/1849, infatti l’ultimo atto firmato come Giurato funzionante da Presidente è appunto in data 11/4/1849. Il 15/4/1849, l’Avv. Biagio Palermo riprende le funzioni di Sindaco.
 
    A Maletto la rivoluzione siciliana è durata dal 19/7/1848 all’11/4/1849.
 
 
Maletto, novembre 1995

Giorgio M. Luca

 
(da Logos del 12.11.1995 - Avvenimenti e personaggi nella storia di Maletto - di Giorgio M. Luca)
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

APPENDICE
 
VERBALE DEL DECURIONATO A SEGUITO DEL RIPRISTINO BORBONICO DEL 1849
 
         L’anno milleottocentoquarantanove il giorno dieci del mese di giugno in Maletto nella Casa Comunale.
         Essendosi riunito il Decurionato di Maletto in seduta straordinaria dietro invito del Sindaco per mezzo del Servente Comunale, sono intervenuti li Decurioni D. Alfio Calì, D. Vincenzo Capparelli, D. Angelo La Piana, M.stro Mariano Minissale, Pietro Paolo Spatafora, Francesco Sgrò, Erasimo Zingale, mancandovi il solo Giuseppe Schilirò Mazzeo perché assente, nonché il Primo e Secondo Eletto, il Cassiere ed il Cancelliere Comunale, come pure il Supplente Comunale, l’usciere giudiziario, il Parroco, Vicario Foraneo e preti tutti, e li sottoscritti buoni cittadini.
         Il Sindaco presidente, trovato legale il numero degli intervenuti li ha inviati ad esternare alla Maestà del Re (N.S.) i più vivi sentimenti di verace rispetto e venerazione.
         Il Decurionato con i sottoscritti soggetti accogliendo con fervore l’oggetto dell’invito han considerato –
Che la fazione rivoluzionaria tenendo inceppata per quindici mesi la nostra isola, non aveva altro scopo se non quello di opprimere i buoni,, rendendo precaria la loro vita, e le loro proprietà –
Che qualunque siano state le fallaci insinuazioni dei torbidi insorgenti, non ebbero però la forza di sedurre la mente di questi abitanti, onde aderire al forsennato, ed illegale atto della decadenza del più virtuoso fra i sovrani e sua dinastia –
Che questi abitanti attaccati sempre al Saggio Real Governo non vollero ad ogni costo far la ben che menoma novità, sino a che non furono colla forza obbligati ad istallare il Consiglio Civico, e Magistrato Municipale –
Che venuta ora finalmente……della pace non può contenersi di esternare la sua sommissione, ed obidienza verso il Re Nostro Signore, e la sua dinastia, che Iddio lungamente conservi –
Unanimemente deliberano e dichiarano forsennata, ed unicamente suggerita dallo spirito di follia, e del privato interesse quell’atto che il Parlamento osò pronunziare sulla decadenza della dinastia regnante, anzi questo pubblico alza fervidi voti al Cielo, perché l’Onnipotente dia lunga vita al più saggio, clemente, e virtuoso fra i sovrani Ferdinando Secondo per la felicità dei suoi sudditi –
         Fatto oggi in Maletto in doppio originale, uno che resta scritto nel libro degli atti Decurionali, e l’altro che va………al Sig. Intendente della Provincia per l’uso conveniente.
         Oggi, il giorno mese ed anno di sopra.
 
IL SINDACO: Biagio Palermo
IL GIUDICE SUPPLENTE: Antonino Putrino
IL CAPO URBANO: Vincenzo Capparelli
IL VICARIO FORANEO: Sac. Francesco Battaglia
L’USCIERE GIUDIZIARIO: Giuseppe Bongiovanni
IL PERCETTORE: Angelo La Piana
IL PRIMO ELETTO: Mariano Dr. Sgrò
IL SECONDO ELETTO:
IL CASSIERE COMUNALE: Giuseppe Notar Putrino
IL CANCELLIERE COMUNALE: Mariano Petrina
IL DECURIONATO: Vincenzo Capparelli, Angelo La Piana, Francesco Sgrò
PER GLI ALTRI DECURIONI Pietro Paolo Spatafora ed Erasimo Zingale illetterati
IL SEGRETARIO DEL DECURIONATO: Alfio Dr. Calì
Giuseppe Sgrò, Lorenzo Sgrò, Mariano Fiorini
Pasquale Leanza Servente Comunale