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Cosa sono i vaccini


Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolissima quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati, o da una parte di essi, progettato in modo da stimolare nel corpo la naturale reazione immunitaria.
I vaccini usano il meccanismo naturale di difesa del nostro corpo – il sistema immunitario – per costruire una specifica resistenza alle infezioni.
Questa difesa immunitaria, simile a quella che è provocata dalla malattia, protegge dall’attacco dei microrganismi presenti nell’ambiente e nelle persone della nostra comunità senza che si sviluppino i sintomi e le complicanze della malattia.


Come sono fatti


I vaccini sono prodotti in diverse maniere, ma in tutti sono presenti le componenti (antigeni) che si trovano nei comuni virus o batteri che sono in grado di stimolare i meccanismi naturali di difesa del nostro corpo. I vaccini contengono anche piccole quantità di conservanti e antibiotici e alcuni contengono sali di alluminio per aiutare a produrre la risposta immune.


Attenuazione dei virus


Usando questa strategia, i virus vengono indeboliti così che si riproducono con molta difficoltà all’interno dell’organismo. I vaccini contro il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella sono fatti in questa maniera. I virus normalmente causano la malattia moltiplicandosi molte volte nel corpo. Mentre i virus naturali si replicano migliaia di volte, i virus attenuati dei vaccini di norma si replicano per non più di 20 volte. Poiché i virus dei vaccini non si riproducono molto non sono in grado di causare la malattia.
Il vantaggio dei virus vivi "attenuati" è che una o due dosi di vaccino determinano una immunità che dura tutta la vita. Il limite di questi vaccini è che questi in genere non possono essere somministrati a persone con difetti del sistema immunitario (come persone affette da cancro o AIDS).


Inattivazione dei virus


Usando questa strategia i virus sono completamente inattivati (o uccisi) con sistemi chimici, di conseguenza il virus non può moltiplicarsi o causare la malattia. Sono fatti in questo modo i vaccini polio-inattivato (IPV Salk), epatite-A, un tipo di vaccino contro l’influenza e il vaccino contro la rabbia.
Il vantaggio di questo approccio è che il vaccino non può causare, neanche in forma lieve, la malattia che previene e può essere dato anche alle persone con il sistema immunitario compromesso. Il limite è che per assicurare l’immunizzazione occorrono somministrare più dosi di vaccino.


Usare parti di virus


Usando questo sistema, uno specifico componente del virus viene rimosso o sintetizzato e usato come vaccino. Il vaccino contro l’Epatite B e i vaccini contro l’influenza split sono fatti in questa maniera. Il vaccino contro l’epatite B è composto da una proteina che si trova sulla superficie del virus che viene prodotto per sintesi usando la tecnica del DNA ricombinante.
Il vaccino contro l’Epatite B può essere somministrato anche alla persone con sistema immunitario compromesso e il vaccino sembra indurre protezione per tutta la vita dopo tre dosi.


Usare parti di batteri


Alcuni batteri causano malattia attraverso la produzione di una proteina dannosa, detta tossina. Alcuni vaccini vengono allestiti prendendo la tossina e inattivandola chimicamente (la tossina dopo essere inattivata viene detta anatossina). Dopo l’inattivazione la tossina mantiene la capacità di stimolare il sistema immunitario ma non può più causare danni. Sono fatti in questo modo i vaccini contro la difterite, il tetano e i nuovi vaccini acellulari contro la pertosse.
Un’altra maniera di costruire un vaccino batterico è utilizzando parti del rivestimento glucidico (o polisaccaridico) dei batteri. La protezione contro l’infezione di alcuni batteri si basa sull’immunità verso questo rivestimento di zuccheri. Comunque, poiché i bambini piccoli non hanno una risposta immunitaria buona contro il rivestimento glucidico da solo, tale rivestimento viene legato ad una proteina innocua (questo è chiamato vaccino polissacaridico coniugato). Sono allestiti in questo modo i vaccini contro l’Haemophilus influenze e il nuovo vaccino contro lo pneumococco.
Come i vaccini virali inattivati, anche i vaccini batterici possono essere somministrati alle persone con il sistema immunitario compromesso, ma spesso sono necessarie più dosi per indurre una adeguata protezione immunitaria.


Adiuvanti nei vaccini


Nei vaccini sono presenti anche piccolissime quantità di sostanze necessarie per prevenire contaminazioni batteriche, evitare la perdita di efficacia nel tempo o potenziare la risposta immunitaria.


Gli adiuvanti utilizzati più frequentemente sono:


Antibiotici:sono utilizzati per prevenire la crescita batterica nelle culture vaccinali. La neomicina è uno degli antibiotici più frequentemente utilizzati a tale scopo.


Alluminio:sotto forma di sali di alluminio è utilizzato nei vaccini per aumentare la stimolazione immunitaria ed aumentare la produzione di anticorpi nei confronti della malattia.


Formaldeide:è utilizzata per uccidere virus e batteri che possono trovarsi nelle colture usate per produrre vaccini.


Monossido di glutammato (MSG):è utilizzato come stabilizzante in alcuni vaccini che in tal modo rimangono inalterati in situazioni quali cambiamenti di temperatura, umidità, ph ecc.. L'MSG viene utilizzato molto spesso nei cibi.


Solfato:sotto forma di sodio metabisolfito è anch'esso uno stabilizzante.
Si trova anche in alcuni cibi e bevande alcoliche.


Thimerosal:è un conservante.
Il thimerosal contiene mercurio è può trovarsi sotto forma di etilmercurio, acido tiosalicilico, idrossido di sodio ed etanolo.
Si trova anche come conservante nei liquidi di pulizia delle lenti a contatto e negli spray orali.